Parigi sempre nel cuore. La quiche Lorraine.

Come destinazione del viaggio di nozze, io e Davide, scegliemmo Parigi. Non avevamo molti dubbi su quale sarebbe stata la nostra meta perché Parigi la amavamo entrambi. Nonostante i francesi; vi direbbe Davide (non io!).

Ci sono luoghi che, in un attimo, diventano luoghi del cuore, dell’anima. Sono luoghi nei quali ti riconosci, ti senti a casa, luoghi a cui senti di appartenere. Parigi, per me, è uno di quei luoghi.

Vorrei essere una di quelle che ha le possibilità economiche di tornare una volta all’anno a Parigi ma, purtroppo, non lo sono. Mi accontento di amarla a distanza e di sognarla, di riguardare le foto e qualche film francese con Parigi come protagonista.

A volte mi accontento di portarla in cucina. La quiche Lorraine, anche se, come dice il nome, non è propriamente una ricetta parigina, è una di quelle ricette utilissime da conoscere e conservare perché è uno di quei piatti jolly da sfruttare in diverse occasioni.

E’ una delle prime ricette che ho imparato a cucinare, anche perché, con una pasta brisé pronta, è veramente una ricetta facilissima e di sicura riuscita. Ma non è neppure la solita torta salata che fanno tutti e, proprio per questo, incuriosisce.

Non potrei definirmi un’appassionata della cucina francese. Sono una da olio extravergine d’oliva e non da burro, per intenderci. Sono sempre stata molto più attratta dalla cucina mediterranea piuttosto che da quella del centro e nord Europa.

Il burro lo compro solo per fare i dolci, non mi sognerei mai di utilizzarlo in cucina. Eppure, siccome vivo di contrasti, ci sono eccezioni che confermano la regola.

Amo i croissant. Per me il cornetto italiano potrebbe non esistere ma il croissant… quello è una di quelle cose che dovrebbero essere nominate patrimonio dell’umanità! Così burroso, croccante, con il suo sapore neutro, tendente al salato… Come entro in territorio francese il croissant è una delle prime cose di cui vado alla ricerca. E non si può dire che il croissant non sia burroso! E’ il trionfo del burro eppure lo adoro.

Poi amo le crepes e il croque monsieur. E la zuppa di cipolle, naturalmente.

Ma certo non mi potrei definire un’appassionata di cucina francese. Però devo ammettere che certi piatti francesi sono davvero degni di nota e che vale la pena prepararli in casa.

La quiche Lorraine è uno dei primi piatti che ho imparato a portare alle cene, uno dei primi che ho utilizzato come antipasto o per una cena a buffet.

Basta un morso alla quiche e ti ritrovi subito a Parigi, perché questa torta salata racchiude tutto il sapore denso e vellutato della cucina francese ed ha il potere di catapultarti al primo morso in un bistrot sulla rive gauche.

Come anticipato la quiche Lorraine è facilissima da preparare ed è una torta salata a prova di errore, soprattutto se sceglierete di utilizzare la pasta brisé già pronta. Ma anche facendola voi in casa la preparazione resta davvero semplice.

Per la lavorazione della pasta brisé vi consiglio di utilizzare un robot da cucina, se lo possedete, perché è uno di quei casi in cui vi semplifica veramente la vita! Nella ricetta vi illustro i passaggi con il robot ma potete eseguire gli stessi anche a mano.

Per la quiche potete usare indifferentemente formaggio Groviera oppure il più comune Edammer. Potete tagliare il formaggio a dadini o grattugiarlo. Nel secondo caso avrete un ripieno più amalgamato mentre nel primo troverete i dadini di formaggio sotto i denti mentre mangiate, sensazione che io preferisco, ma è una questione di gusti.

La cottura in bianco è una pre cottura della pasta effettuata adagiando sulla base stesa nella teglia un foglio di carta forno su cui distribuirete dei legumi secchi oppure le palline per la cottura in bianco. La cottura in bianco serve nei casi di quei ripieni che non hanno bisogno di una lunga cottura, per evitare che il ripieno si bruci mentre la base resta cruda.

Sul blog trovate già un po’ di ricette di antipasti perfetti per questa stagione che potrete alternare alla quiche Lorraine come portate di apertura per una cena con amici oppure per un’occasione speciale.

I crostini toscani, in questo caso, sono un grande classico, uno di quei piatti che, da noi in Toscana, non mancano mai sulla tavola delle feste ma che, col loro sapore rustico e deciso, si prestano benissimo ad aprire anche una cena più informale. Provateli sostituendo il vin santo al vino rosso per un risultato ancora più aromatico, oppure seguite il consiglio di Giulia e bagnate le fette di pane abbrustolito in poco brodo prima di spalmarvi sopra il paté di fegatini.

La sfogliata di salmone e mozzarella, invece, è una ricetta di una facilità di realizzazione disarmante che, però, si presta benissimo ad aprire anche una cena più chic, non soltanto perché a base di pesce ma anche perché la sua delicatezza si accompagna benissimo con un Prosecco oppure uno Champagne, per rimanere in territorio francese. Quando proverete a realizzarla una volta non ne potrete più fare a meno, fidatevi.

Un altro antipasto adatto per questa stagione sono i cantucci salati al gorgonzola, dei biscotti che ricordano i cantucci pratesi nella forma e nella consistenza, ma declinati in versione salata. Io amo prepararli sia come snack da sgranocchiare guardando un film sia come aperitivo e possono essere consumati da soli oppure accompagnati da salumi e formaggi; con un prosciutto crudo toscano, ad esempio, sono assolutamente perfetti.

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