Ode al pomodoro. Ode all’estate.

L’estate è la mia stagione preferita.

D’estate rinasco (più che a primavera).

D’estate tutto mi sembra possibile e bellissimo.

E’ come se, per il resto dell’anno, trattenessi il respiro e l’estate mi permettesse, finalmente, di respirare.

Amo l’estate perché la mattina è già chiaro e il buio tarda ad arrivare, alla sera. Le giornate, in questo modo, sembrano molto più lunghe e, anche se lavoro, alle 18.20, quando arrivo a casa, mi sembra di poter fare ancora un mucchio di cose.

D’estate ho voglia di uscire, di scoprire posti nuovi, di passeggiare per le strade della città che, piano piano, si svuotano. Ecco un’altra cosa che amo dell’estate: la città deserta. E la amo non solo per la comodità di trovare parcheggio proprio sotto casa anche se rientro tardi dopo una serata al cinema all’aperto, ma anche perché la mia città deserta sembra un’altra città. Riesco ad ammirare Firenze da un altro punto di vista, in maniera più lenta, più attenta. Scopro scorci che mi sembra di non aver mai visto e tutto appare più bello, più vivo.

Anche in cucina l’estate è la mia stagione preferita. Faccio incetta di tutte le verdure di stagione, che sono quelle che prediligo. I cassetti del frigo si riempiono di pomodori, peperoni, zucchine, cetrioli, melanzane e ancora pomodori!

Ho un debole per i pomodori. No, forse dire che ho un debole è riduttivo. Li adoro e passo l’autunno, l’inverno e la primavera in attesa del loro ritorno. Cerco di non pensarci ma, in fondo, la verità è che vivo la maggior parte dell’anno aspettando che i pomodori facciano capolino sui banchi del mercato.

La versatilità dei pomodori non ha eguali nel mondo vegetale. Basta un pomodoro per dare colore ad un piatto. Un pomodoro ti garantisce la nota acida che riesce ad esaltare qualsiasi sapore. E anche se il pomodoro va usato con parsimonia perché tende a coprire gli altri sapori, per me è quasi irrinunciabile nell’elaborazione di qualsiasi ricetta estiva.

Ora che la stagione dei pomodori è al suo culmine ne faccio incetta e non passa giorno senza che ne mangi almeno uno.

Purtroppo ancora non riesco ad affrontare il magico mondo delle conserve (la conservazione domestica, con i suoi rischi, mi fa ancora un po’ paura) altrimenti Davide si troverebbe in casa bacinelle piene di pomodori pronti per essere lavorati e conservati per l’inverno sotto forma di barattoli di pelati, di passata o di sugo.

Non so esattamente come sia nata questa mia passione per i pomodori ma ho la consapevolezza di averla fin da piccola, quando i pomodori erano quelli teneri e succosi dell’orto di nonna Niccolina.

Ricordo che il pane strusciato con il pomodoro maturo era una delle mie merende preferite, una di quelle che mia nonna ci preparava più spesso. Dalle mie parti, lungo la costa labronica, si chiama frega, proprio perché il pomodoro viene fregato sul pane fino a spappolarsi ed a tingerlo di rosso vivo. La buccia e i pezzi rimasti interi, poi, li spezzettavamo con le mani e li mettevamo anche quelli sul pane. In casa mia si tendeva a non buttare via nulla ed è una lezione che ho imparato molto bene ancora oggi.

La fetta di pane col pomodoro strusciato, poi, veniva condita con un po’ di sale ed un filo d’olio ed io e mio fratello la mangiavamo spensierati nei lunghi pomeriggi estivi passati a giocare.

Ma la frega costituiva spesso anche il nostro pranzo estivo, quando alle 14 mio padre tornava dall’ufficio e aveva poco tempo per metterci a tavola. Allora spesso ci preparava un piatto con due fette di pane strusciato con il pomodoro, condito con sale, pepe ed un filo d’olio ed il pranzo era fatto.

E per me quel semplice piatto di pane e pomodoro era una gioia; non lo avrei cambiato con niente al mondo!


Il pane con il pomodoro. La frega

2 persone – tempo di preparazione: 5 minuti – tempo totale: 5 minuti


  • 4 fette di pane toscano non troppo sottili
  • 2 pomodori molto maturi (perini, San Marzano, fiorentini, cuore di bue, comunque di quelli succosi)
  • qualche foglia di basilico fresco
  • sale qb
  • pepe qb
  • olio extravergine di oliva qb

Strusciare ogni fetta di pane con il pomodoro maturo in modo da spappolare completamente la polpa e da ottenere delle fette di pane ben intrise di pomodoro.

Spezzettare a mano le bucce e i residui di polpa di pomodoro e distribuire uniformemente sulle fette di pane.

Salare, pepare e condire ogni fetta con un filo d’olio.

Infine distribuire su ogni fetta qualche foglia di basilico.


Ancora oggi associo il pomodoro alla semplicità.

Se in frigo ho dei pomodori so che qualcosa metterò in tavola perché con i pomodori basta poco per creare un piatto.

Una delle prime ricette che ho creato, una di quelle che ho creato consapevolmente -intendo- ha alla base i pomodori. Da quando ho imparato a cucinare, in un certo senso, ho iniziato a creare ricette, cioè a mettere insieme ingredienti per preparare un pasto che non fosse qualcosa di già conosciuto o tratto da un ricettario. Ma erano ricette che duravano lo spazio di un giorno, perché seguivano l’ispirazione del momento e sfruttavano gli ingredienti che avevo in casa; non erano fatte per essere replicate.

Ad un certo punto, invece, ho cominciato ad elaborare ricette in maniera astratta, cercando nella mia mente gli accostamenti migliori per esaltare i sapori di quello o l’altro prodotto e per bilanciare il piatto nutrizionalmente. Ho cominciato a concepire ricette fatte per durare e per essere replicate e, soprattutto, per essere trasmesse ad altri. Si può dire che la voglia di condivisione è alla base delle prime ricette che ho elaborato consapevolmente. Infatti la ricetta dei pomodori gratinati è stata una di quelle che mia madre ha fatto più spesso negli ultimi anni, da quando gliela ho trasmessa.

Anche questa è una ricetta pensata e realizzata all’insegna della semplicità, nata per sfruttare tutto il sapore del pomodoro maturo quando è al suo apice. E’ una ricetta che ho rielaborato più volte per trovarle un equilibrio e, forse, potrebbe essere ancora migliorata ma, per il momento, va bene così, visto che la cucino spesso e volentieri.

I miei pomodori gratinati

4 persone – tempo di preparazione: 15 minuti – tempo totale: 45 minuti


  • 8/10 pomodori abbastanza grandi (i migliori per questa ricetta sono i cuore di bue)
  • 5 cucchiai di pangrattato
  • 6 cucchiai d’acqua
  • 2 rametti di origano
  • sale qb
  • olio extravergine d’oliva qb

Preriscaldare il forno statico a 200° C.

Tagliare i pomodori a metà in orizzontale. Adagiare le metà di pomodoro su una teglia rivestita di carta forno con la parte del taglio verso l’alto.

Condire i pomodori con olio e sale.

In una ciotola mescolare il pangrattato con l’acqua ed un filo d’olio. Aggiungere le foglioline di origano, un po’ di sale ed amalgamare bene il composto.

Distribuire un po’ di composto su ogni pomodoro e premere bene per farlo aderire. Condire ancora con un filo d’olio ed infornare nella parte alta del forno per 30 minuti.


D’estate anche la caccia a nuove ricette con i pomodori si fa febbrile perché ogni stagione mi spinge a formarmi un repertorio di ricette preferite da fare e rifare e da avere a portata di mano quando non so cosa cucinare (utilissimo, in tal senso, è il repertorio di ricette di Giulia).

Lo scorso anno, per l’appunto, mi sono imbattuta in questa ricetta di Tieghan per una pasta con sugo di pomodorini arrostiti e burrata che ho desiderato replicare fin da quando l’ho vista.

In effetti si tratta di un primo piatto veloce che racchiude in sé tutta la vitalità dell’estate. Qui la nota acida dei pomodori viene esaltata dalla presenza del limone e contrastata dalla dolcezza della burrata, creando un bilanciamento di sapori perfetto ed originale. La presenza del limone è quell’elemento che non ti aspetti ma che, una volta assaggiato, diventa irrinunciabile.

Rispetto alla ricetta originale ho fatto qualche modifica ottenendo uno dei nostri piatti estivi preferiti che mi capita di fare almeno una volta ogni dieci giorni.


Linguine ai pomodorini arrostiti, pangrattato al limone e burrata

2 persone – tempo di preparazione: 15 minuti – tempo totale: 40 minuti


  • 160 gr di linguine
  • 4 cucchiai di pangrattato
  • 1 cucchiaino di peperoncino frantumato
  • 100 gr di olio extravergine di oliva
  • 1 limone
  • 20 di pomodori datterini gialli e rossi
  • 4 spicchi d’aglio
  • 1 rametto di origano
  • 2 rametti di timo
  • 10 foglie di basilico
  • 1 burrata
  • 80 gr di caciocavallo
  • sale qb
  • pepe qb

In una padella far scaldare 50 gr di olio extravergine di oliva. Aggiungere il peperoncino ed il pangrattato e far abbrustolire facendo attenzione a non bruciarlo. Togliere dal fuoco e mettere a raffreddare distribuendolo su un piatto piano. Quando il pangrattato sarà freddo aggiungere anche la scorza del limone e mescolare.

Nel frattempo, nella stessa padella, far scaldare il rimanente olio d’oliva, aggiungere i pomodori interi, l’aglio tritato, timo, origano ed insaporire con sale e pepe.

Cuocere a fuoco vivace mescolando spesso, fino a quando i pomodori non saranno morbidi e quasi sfatti.

Nel frattempo cuocere le linguine al dente.

Scolare la pasta e farla saltare nella padella dei pomodori dopo aver aggiunto anche il succo del limone spremuto. Amalgamare bene ed aggiungere, infine, il pangrattato.

Nei piatti da portata distribuire di lato la burrata sfilacciata, aggiungere le linguine saltate in padella, spolverizzare con il caciocavallo grattugiato e decorare con le foglie di basilico.

Servire immediatamente.


Come già ampiamente dimostrato, i pomodori, d’estate, non mi stancano mai e, se c’è una cosa di cui mi posso lamentare, è, semmai, che la loro stagione è troppo corta. Ma siccome ancora un mesetto dovrebbero resistere condivido con voi tre ricette analoghe a quelle che vi ho proposto oggi (e sempre a base di pomodori) che ho nella mia wishlist culinaria. Se le provate prima di me fatemi sapere se vi sono piaciute!

Un’alternativa alla frega si trova su Half Baked Harvest. Tieghan propone un pane tostato con pomodori e formaggio manchego. Anche nel suo caso pochi ingredienti di qualità per uno spuntino che deve essere buonissimo!

Giulia, invece, fa dei pomodori ripieni che hanno molto in comune con i miei pomodori gratinati, anche se lei utilizza più erbe aromatiche.

Infine Rossella propone un bellissimo (e, sicuramente, anche buonissimo) orzotto con pomodori, melanzane fritte e burrata che fa da contraltare alle mie linguine con i pomodorini arrostiti. Di questa ricetta mi ero completamente dimenticata! L’avevo adocchiata da tempo e l’avevo salvata tra le ricette che, prima o poi, avrei voluto fare ma poi l’avevo rimossa dalla memoria! Ma credo che questa sarà la volta buona che la farò pure io.

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